Come scrivere un articolo che piace a Google

Articoli di qualità per Google

Molto probabilmente, almeno una volta nella vita, ti sarai imbattuto nell’espressione “contenuti di buona qualità”, soprattutto quando si parla di posizionamento all’interno della Serp di Google.

Ma, nello specifico, cosa significa? In che modo viene misurata la qualità di un contenuto da Google?

Lo stesso motore di ricerca ha fornito negli anni una serie di linee guida, per creare dei contenuti di alta qualità secondo i suoi standard.

Cerchiamo di capire quali sono e come metterle in pratica.

Scrivere contenuti di alta qualità

Caratteristiche di un contenuto di qualità

In primo luogo, Google considera di alta qualità tutti quei contenuti che hanno uno scopo benefico, cioè che rispondono ad un’esigenza dell’utente. L’obiettivo delle pagine di soddisfare il cosiddetto “beneficial purpose” deve essere concreto e chiaro, ovvero devono apportare realmente un aiuto a chi legge.

Bisogna un po’ mettersi nei panni del lettore, e cercare di creare un contenuto che esaudisca tutte le sue domande o dubbi.

Faccio un esempio. Se un utente sta cercando i migliori hotel che ci sono a Roma, il contenuto ideale, che ha uno scopo benefico, non fornirà solamente la lista degli hotel presenti in città, ma offrirà anche un valore aggiunto.

In questo caso, il valore aggiunto potrebbe essere organizzare una classifica degli hotel migliori, dividerli per categoria, e magari inserire anche il prezzo medio per notte.

Tuttavia, non tutte le pagine hanno uno scopo benefico. Esso, infatti, è determinante quando si vuole comparire nelle prime pagine della Search con contenuti che rispondo ad un bisogno più generico.

Pensate ad un intento di ricerca più specifico, di questo tipo: “Hotel a 3 stelle in Sardegna con Spa”, risulta già molto più semplice manifestare lo scopo benefico, che in realtà è più semplicemente uno scopo, ovvero di render noto agli utenti quello che stanno cercando.

Quindi, non tutte le pagine hanno uno scopo benefico da raggiungere.

L’obiettivo del seo copywriter deve essere proprio quello di cercare e di creare il beneficial purpose (laddove ce n’è bisogno), e successivamente apportare particolare attenzione a quelle pagine, per far in modo che siano le migliori risorse rispetto ad una specifica ricerca.

Caratteristiche di un contenuto di qualità

Scrivere contenuti di alta qualità

Bene, chiarito il concetto dello scopo benefico, possiamo andare avanti e capire quali sono le altre caratteristiche che Google cerca nei contenuti di alta qualità.

  • Il main content di alta qualità: per Google è molto importante che il contenuto principale sia di qualità molto elevata, curato nei minimi dettagli, originale, e che sia realizzato da esperti. Ma chiariamo meglio questi concetti. Un contenuto è definito originale, non solo quando un concetto viene scritto con parole diverse, ma nel momento in cui apportano delle informazioni aggiuntive, che non sono reperibili da altre parti.

Tornando all’esempio degli hotel, se nei contenuti dei competitor sono inserite la classifica, le categorie e il prezzo medio, il tuo contenuto per essere davvero originale dovrebbe fornire informazioni nuove, come le recensioni degli utenti oppure le foto delle camere. Queste piccole accortezze lo renderanno unico nel suo genere e sarà più semplice differenziarsi dai concorrenti.

Ma torniamo un attimo sul concetto di esperto e di autorevolezza. Chi è che viene definito un esperto? Non è altro che una persona che ha avuto esperienza diretta con un determinato argomento, e non necessariamente deve avere competenze tecnico-scientifiche. Quindi un contenuto affidabile ed autorevole è scritto da persone competenti in quel campo, che sappiano trasmettere esperienza ed informazioni utili a chi legge.

  • La reputazione di chi scrive il contenuto: ossia capire cosa si dice di chi ha scritto il contenuto. Certamente l’autorevolezza viene data anche dal sito, non solo dalla persona che lo ha realizzato. La reputazione e l’autorevolezza vengono solitamente stabilite con degli indicatori, come ad esempio quante volte si è citati in altri articoli.
  • Analisi dei principi EAT: i contenuti più apprezzati da Google hanno un’alta percentuale di Expertise (competenza), Authoritativeness (autorevolezza) e Trustworthiness (affidabilità) in quel determinato settore. Nello specifico la competenza sta ad indicare la capacità di una pagina di soddisfare la richiesta dell’utente, l’autorevolezza giudica il valore di un contenuto (secondo alcuni indicatori), ed infine l’affidabilità si riferisce a come viene valutato un sito.

Quindi Google, con i suoi quality raters e algoritimi, compie un’analisi non solo di chi ha prodotto il contenuto, ma anche del sito nel quale esso si trova. Cosa significa? Che l’autorevolezza del contenuto dipenderà anche da sito nel quale è posizionato, sono infatti due fattori (chi scrive e dove si scrive) che vanno di pari passo.

 

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Chi valuta i contenuti

Nelle righe precedenti abbiamo parlato dei quality raters, ma chi sono? E cosa fanno nello specifico? Potremmo definirli dei revisori di qualità, è un team di Google composto da più di 10 mila persone sparse in tutto il mondo, che valutano se i contenuti presenti nella pagina dei risultati di ricerca rispettano o meno tutte le linee guida imposte da Google.

I quality rater non decidono la posizione dei siti web nella Serp di Google, ma verificano che il suo algoritmo funzioni correttamente. Quindi il compito di ogni rater è di verificare la qualità, sia informativa che tecnica, di una serie di pagine. Dopodiché assegnano ad ogni singola pagina un voto, su una scala che va da un punteggio minimo ad uno massimo, secondo sempre le precise linee guida del motore di ricerca.

Google, grazie a questo minuzioso lavoro, può intercettare tutte quelle pagine con contenuti al di sotto degli standard e con elementi di disinformazione.

L’obiettivo ultimo dei quality raters è quindi quello di aiutare Google, attraverso il giudizio umano, a rendere sempre più efficiente la pagina dei risultati di ricerca, fornendo solo contenuti di qualità e utili agli utenti.

A questo punto sorge spontaneo chiedersi, “Perché sprecare risorse umane quando esistono già algoritmi che svolgono questo lavoro”? Beh, il discorso è molto semplice. In primo luogo, il contributo dei raters serve per migliorare i risultati della Serp, ed inoltre l’essere umano è in grado di interpretare, a differenza della tecnologia, tutte quelle query ambigue che rimandano a più risultati, impedendo così di far posizionare pagine che non corrispondono al search intent immesso.

Considerazioni finali

Come ben sappiamo, Google aggiorna continuamente le sue linee guida, al fine di rendere sempre efficiente l’esperienza dei suoi utenti.

I copywriter o comunque tutti coloro che lavorano sul web, devono quindi tenersi costantemente aggiornati sulle novità, e tenendo presente che i contenuti aumentano ogni giorno di più, Google vorrà una qualità sempre più elevata.

Un aspetto che bisogna tenere a mente è che non basta scrivere bene o inserire tante parole chiave in un contenuto per farlo salire di posizione, ciò che sarà sempre apprezzato dal motore di ricerca è l’esperienza in un determinato campo e l’autorevolezza riguardo un argomento.